Confluenze tra la meditazione normodinamica e il cinema di Rossellini.

Sabato 12 aprile dalle 18 alle 19.30

Seminario interno dedicato agli associati e ai loro ospiti, a cura di Rossana De Guglielmo.

 

Quando sediamo in meditazione, chiudiamo gli occhi e ci immergiamo profondamente in noi stessi, sperimentiamo un rarefarsi delle sollecitazioni esterne. Il respiro si acquieta e il battito del cuore sembra recuperare un ritmo più sintonico e adeguato. Si apre una prospettiva più ampia, senso di pace. Questo stato, seppure ci riferiamo qui solo agli aspetti più immediatamente osservabili, ci motiva nella pratica, e costituisce una meta a cui tendere. Ma la meditazione, se diventa una compagna e una risorsa nella nostra vita, ci può condurre in contatto con elementi dolorosi o conflittuali. Elementi che semplicemente vorremmo non ci fossero. Se siamo alla ricerca di uno strumento che aumenti la nostra capacità di essere aperti alla vita, di com-prendere quello che ci accade, la nostra pratica finirà per includere anche questi aspetti. Per alcuni potrebbe accadere sin dall’inizio, prima ancora di sperimentare rilassamento e pacificazione. Può accadere che si preferisca distogliere lo sguardo dagli aspetti critici e può emergere un senso di inadeguatezza e di imbarazzo per noi stessi. Facilmente si può sperimentare una imprevista tendenza ad evitare il contatto con questo genere di contenuti.
La Normodinamica si propone di sviluppare il calibro necessario ad abbracciare con lo sguardo anche gli elementi conflittuali, a tollerare la crisi senza la fretta di risolverla per poter infine approdare a quei cambiamenti di cui sentiamo oscuramente la chiamata. Una chiamata che ci sollecita individualmente e forse anche collettivamente.
La pratica meditativa, particolarmente quella in ambito normodinamico, mira alla valorizzazione della vitalità che si libera nella integrazione degli elementi in noi che consideriamo sbagliati e da correggere con gli elementi più dominanti, di cui siamo fieri e che consideriamo una risorsa. La meditazione ci invita a lasciare che i frammenti si tocchino, si scontrino e infine contrattino una possibilità di coesistenza davanti alla coscienza, imparando così ad utilizzare opportunamente le diverse polarità. Da questa unica mescola creiamo la nostra specifica, individuale e libera opera. L’approdo non può che essere vicino alla creazione artistica. Un praticante quindi diventa sempre più capace di riconoscere in sé e negli altri questo intimo lavoro di trasformazione e di produzione di senso e il linguaggio cinematografico, con le sue molte affinità con il sogno e la visione soggettiva della realtà, ci offre l’occasione di una riflessione su un modo possibile di arrivare ad una integrazione.
Questo incontro vuole avere il carattere della condivisione attorno alla suggestione che il cinema di Rossellini produce. Il suo neorealismo ci consegna un’umanità vinta, sofferente ma capace di speranza e desiderio. Si tratta di un cinema guidato dall’amore per la verità e dall’intenzione di togliere il velo della retorica, proprio come quando ci disponiamo ad una sessione di meditazione. Non è necessario conoscere già i suoi film ma lasciarsi incuriosire dalla possibilità che linguaggi diversi possano illuminarsi reciprocamente e che la ricerca di un regista tanto fondamentale abbia qualcosa da dirci sul nostro modo di osservare la realtà.

Incontro gratuito. Necessaria la prenotazione in segreteria: 0658340122 oppure info@mandala.it.